THOMAS BRIGGER E L’ABITO SU MISURA

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Oggi vorrei parlarvi di un brand che seguo già da un paio d’anni e che dal mio punto di vista sarà la nuova frontiera del lusso nell’abbigliamento maschile: Proportio Menswear.

Fondato da un ragazzo, Thomas Brigger,  che conobbi grazie ad amici comuni, appena mi ha descritto il progetto mi ha subito affascinato; l’idea di poter avere un abito customizzato e studiato direttamente su di me credo sia un privilegio non da poco che ti permette di indossare qualcosa di esclusivo e che possa finalmente mostrare il 100% della nostra personalità.

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Thomas mi ha concesso questa breve intervista dove parla del marchio e della sua idea di moda:

Buongiorno Thomas, ci spieghi da dove nasce il marchio Proportio?

Dopo dieci anni di esperienza nel mondo della moda e del lusso, per marchi come Ermenegildo Zegna, Dolce & Gabbana e Sonia Rykiel e diversi progetti freelance anche fuori della moda, avevo bisogno di lancirmi in un nuovo progetto. Volevo unire la mia visione dell’abbigliamento maschile e formale con una nozione di servizio impeccabile. L’idea era di creare un mondo di nicchia, non troppo ovvio, attraverso un servizio su misura per il cliente: un prodotto esclusivo, fatto di tessuti lussuosi e “savoir faire” sartoriale.

Raggiungiamo i clienti in ogni parte del mondo, a casa, in hotel o in ufficio; soddisfiamo le loro esigenze proponendo loro un guardaroba unico.

Chi è il vostro cliente ideale?

 

Il nostro cliente ideale ha carattere e carisma, possiede un’anima esteta in perenne ricerca del bello. Un anticonformista , insomma, che ama distinguersi con eleganza.

Cosa ti ha portato a lasciare la collaborazione con i grossi brand e intraprendere un tuo personale percorso?

 

Durante la mia esperienza per le grandi griffes ho imparato a coniugare i trends con la mia creatività. Ho avuto l’onore di lavorare fianco a fianco a personalità come Domenico Dolce, il quale mi ha insegnato a lavorare e perfezionare nei dettagli il formale.

La moda però in questi anni è cambiata profondamente; tutto è legato a logiche di marketing e mass market, a detrimento della qualità del prodotto. Gli stilisti devono rinunciare alla loro creatività per fare delle collezioni che accontentino un più ampio pubblico di consumatori. Ne risulta un prodotto conformizzato, non esclusivo. Il mio desiderio è quindi andare controcorrente: le nostre creazioni valorizzano la personalità dei nostri clienti rendendoli unici.

Perchè un uomo dovrebbe scegliere il vostro brand?

 

A differenza di altri, l’uomo che veste Proportio non sceglie un brand. Opta piuttosto per un servizio costruito su misura per lui e un alta sartorialità: tutti gli abiti, ad esempio, vengono perfezionati sul cliente tramite un fitting intermedio prima di essere confezionati. Nel nostro stock possediamo più di 500 tessuti con diverse palettes di colori provenienti dai migliori tessutai del mondo come Loro Piana, Zegna, Vitale Barberis o Holland & Sherry, il cliente inoltre può scegliere con noi tutti i dettagli dell’abito o della camicia. Offriamo un servizio di style consulting per occasioni speciali e un servizio post-vendita. La nostra più importante pubblicità è il passaparola tra i nostri clienti.

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Quali sono i tuoi stilisti di riferimento e le tue fonti di ispirazione?

 

Apprezzo stilisti come Stefano Pilati e Alessandro Sartori per quanto riguarda la loro idea di moda maschile. Tom Ford infine perché per me è stato il precursore di questa nuova era di moda elitaria, per fini connaisseurs.

Nel mio lavoro ho adottato uno stile di taglio che incorpora dettagli della sartoria italiana e le proporzioni di quella inglese. La mia ricerca si ispira a storiche sartorie di Saville Row e certi “Beau” del cinema di una volta.

Adoro ispirarmi viaggiando per l’Italia, trovo che in questo paese, pieno di cultura, la gente sia naturalmente elegante.

Qual è la tua idea di eleganza maschile?

 

Sebbene ognuno di noi sia diverso caratterialmente e fisicamente, tutti dovrebbero seguire delle regole di stile universali, la nostra è: ”whatever the situation, wear a suit.”

Certo, il concetto di stile rimane per me complesso, essere elegante è ben più di vestire un abito costoso. L’Eleganza è educazione, è essere se stesso e non un personaggio; l’eleganza è soprattutto essere notato, pur essendo silenzioso!

Cosa ne pensi della contaminazione del guardaroba maschile con capi e tessuti usati fino a poco fa solo nelle collezioni womenswear?

 

Viviamo in un mondo nel quale la sessualità maschile o femminile non può più essere legata a tessuti o capi precisi. Per questo trovo molto interessante e moderna la contaminazione tra guardaroba maschile e femminile.

Mascolinità o virilità non si definiscono attraverso un abito o un tessuto, ma da come li si indossano.

Nella storia del costume, il guardaroba maschile è stato più volte ispirato da quello femminile, prendo ad esempio la moda durante i regni di Luigi XIV o Luigi XV, o, più rencentemente nel movimento ” Peacock” durante la fine degli anni 60 o ancora con delle icone della musica come David Bowie o Prince.

Quale sarà il futuro del “su misura” secondo te?

 

Oserei dire che il su misura è il futuro, almeno nel mercato di lusso. È l’unica vera possibilità di distinguersi dagli altri. Bisogna difendere e proteggere l’unicità di questi prodotti e in particolar modo preservare la tradizione sartoriale.

Il mondo è diventato globale in tutti sensi. Siamo continuamente bombardati da pubblicità su come ci dobbiamo vestire, che auto dobbiamo comprare o che profumo dobbiamo indossare. Avere un abito su misura è il lusso di essere se stessi, la relazione creativa e intellettuale che si crea con il proprio sarto, l’attesa di avere un capo che veste perfettamente sono impagabili.

Qual è la tua icona di stile maschile?

Mi piace lo stile di Lapo Elkann, di Prince Charles o di attori contemporanei come Marc Strong. Storicamente trovo ispirazione in persone come Mastroianni, Cary Grant, Beau Brummel ed altri; Trovo che ognuno di loro rappresenti un icona di stile profondamente diversa.

Cosa proprio non sopporti del guardaroba maschile di molti?

 

Non è proprio un capo preciso che non sopporto; È piuttosto un atteggiamento!

Non mi piacciono i look poco curati. Abbigliamento da sport come  t-shirt, pantaloni da tuta o shorts, va usato in sala da sport o in casa. Penso che dovremmo tutti fare più sforzi e adottare un’apparenza più elegante e seria.

Dal punto di vista personale come ti vedi tra dieci anni?

 

Sono molto felice già oggi, vivo a Parigi con mia moglie, due gatti e Pollock, il nostro bracco di weimar.

Passando diversi weekend durante l’anno in campagna da amici, mi ha comunque svegliato la voglia di vivere nel verde. Idealmente mi piacerebbe prendere una casa in campagna in Toscana con tanti animali e un orto.

Venga come venga, sarò comunque sempre al servizio dei nostri clienti, ovunque siano.

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THANX TO NEWSTARNOW

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